
Cento candeline per il Pistoia 1

Non dimenticare l’Afghanistan
Un appello della “Rete Terra aperta – Pistoia”
L’abbandono dell’Afghanistan da parte dei Paesi occidentali compiutosi nello scorso mese di agosto ha generato una situazione di crisi interna che ha prodotto un aggravamento della situazione già drammatica del Paese con aumento della fuga di tanti dalla loro terra. Dal mese di luglio a settembre 2021 vi è stato un aumento degli arrivi di rifugiati in Iran, Pakistan e Tagikistan pari al 90 % secondo le registrazioni dell’UNHCR per un totale di 35.400 persone (erano 4 mila al 19 luglio 2021). I dati, seppur parziali, evidenziano la necessità di offrire risposte ad alcune delle richieste specifiche contenute nel documento presentato dal Tavolo asilo e immigrazione (Tai) l’8 settembre us. Tra queste, la possibilità per coloro che sono fuggiti dall’Afghanistan di poter ottenere visti d’ingresso nelle rappresentanze consolari dei Paesi limitrofi. Il governo italiano tuttavia non ha ancora fornito indicazioni precise per le modalità di rilascio dei visti di ingresso. ASGI (Associazione Studi Giuridici Immigrazione) a metà settembre ha inviato una lettera al ministero degli Esteri per chiedere indicazioni precise sulle procedure da seguire per ottenerli, sia per chi è in attesa di ricongiungimento famigliare, sia per chi ha bisogno di protezione e necessità di un “lasciapassare” per raggiungere l’Italia. Sono numerose, infatti, le segnalazioni di “difficoltà insormontabili”. Sul versante della rotta balcanica secondo il Guardian tra il 16 e il 29 agosto 2021, almeno 60 cittadini afghani sono stati respinti dalla Croazia verso la Bosnia ed Erzegovina. Un dato confermato anche dall’ultimo Rapporto (https://www.borderviolence.eu/wp-content/uploads/BVMN-August-2021-Report.pdf) di Border violence monitoring network (Bvmn), una rete che pone attenzione ai diritti dei migranti sulla rotta balcanica: nel mese di agosto 16 respingimenti sui 30 registrati hanno interessato cittadini afghani. Da gennaio 2017 ad agosto 2021 almeno 481 respingimenti (il 41% del totale) hanno visto coinvolte persone provenienti dall’Afghanistan vittime di una violenza “spesso assimilabile a tortura”. Gli afghani chiedono ricongiungimenti familiari, semplificazione delle procedure pendenti rilascio di visti umanitari, aiuto al rientro in Italia dei cittadini afghani che vivevano nel nostro Paese, ingressi per studio, stop a respingimenti e riammissioni a catena lungo la rotta balcanica; attivazione di programmi di reinsediamento da paesi terzi; potenziamento dell’accoglienza diffusa nei comuni; avvio di un programma urgente di interventi umanitari in Afghanistan; priorità all’esame di domande di asilo degli afghani. La Rete Nazionale Europasilo, composta da enti di tutela che da tanti anni lavorano in molti territori italiani all’interno dell’attuale Sistema di Accoglienza e Integrazione (ex SPRAR/SIPROIMI), impegnati quotidianamente a garantire processi di tutela, protezione ed inclusione a favore delle persone costrette a migrazioni forzate (http://www.europasilo.org/profughi-afghani-europasiloriattivare-subito-il-sistema-sai/) ha rilevato che diversi cittadini afgani sono stati soccorsi e trasferiti sul territorio italiano ma purtroppo ad oggi la modalità di accoglienza degli stessi da parte dello Stato italiano appare ancora confusa e contraddistinta da un carattere di emergenza. Nell’attuale situazione rivolge un appello per ribadire la centralità di un modello di accoglienza unico, diffuso, strettamente dialogante coi territori ed in grado di esprimere il riconoscimento dei diritti garantendo servizi adeguati sempre più incardinati nel welfare territoriale. Chiede inoltre che l’accoglienza avvenga all’interno del sistema SAI anche attraverso l’ampliamento della rete stessa tramite Decreto Ministeriale, ad oggi non ancora definito. Chiede anche che l’ampliamento sia strutturale e non solo legato all’emergenza seguita all’arrivo di cittadini afghani ma in grado di dare risposte coerenti con i nuovi riferimenti normativi ai richiedenti protezione internazionale ad oggi ancora accolti nei CAS. Ci facciamo voce di queste richieste sollecitando le istituzioni anche a livello locale per una assunzione di responsabilità verso tutti coloro che sono le vittime della crisi umanitaria in atto in Afghanistan. Come entità partecipanti della Rete Terra Aperta mettiamo a disposizione le nostre competenze e capacità per iniziative di accoglienza e di aiuto nelle procedure burocratiche, legali, sanitarie o altro, rivolte alla popolazione afghana. La Rete Terra aperta – Rete territoriale solidale pistoiese per l’accoglienza. La Rete Terra Aperta è costituita da: AGESCI, Arkè, Associazione Portaperta, Azione Cattolica, Caritas di Pescia, Caritas di Pistoia, CGIL, CISL, UIL, CNGEI Sez. Pistoia, Coop Gli Altri, Coop. Pantagruel, Coordinamento tutela legale dello straniero Avvocati di Pistoia, CO&SO, Gruppo Incontro, L’Acqua Cheta, Libera Pistoia, Parrocchia Santomato, San Martino De Porres. Pistoia, 8 ottobre 2021
Abbiamo dovuto aspettare un pò, ma alla fine ne è valsa la pena!
Dopo i passaggi del 14 novembre scorso la nostra Regione era diventata “rossa” e, quindi, non abbiamo potuto riprendere le nostre attività in presenza.
Ma non ci siamo persi d’animo e abbiamo preparato per benino l’accoglienza dei cuccioli.
In particolare, nel corso di due videoriunioni su zoom, dopo avere scoperto con un gioco le nuove sestiglie, abbiamo deciso come organizzare la festa per l’accoglienza dei cuccioli ed abbiamo preparato per loro due regali: i quaderni di caccia (che abbiamo decorato a nostro piacimento e nei quali abbiamo inserito alcuni fogli col nome del cucciolo e della sestiglia della quale avrebbero fatto parte, il grido di sestiglia, la legge, la promessa, il motto, le parole maestre) e le mollette ferma fazzolettone con i cappellini da lupetto realizzati con le noci. Ne abbiamo preparato uno anche per i Vecchi Lupi…
La festa di accoglienza dei cuccioli si è tenuta domenica 13 dicembre al bosco in città.
Era una bellissima giornata di sole ed i cuccioli erano felici ed emozionati.
Il vecchio branco era presente al gran completo ed anche noi eravamo contentissimi di conoscere le nuove sorelline ed i nuovi fratellini.
Abbiamo cominciato ad imparare i loro nomi col gioco del pistolero, presentato da Leonardo….
Gughi ed Alice hanno insegnato ai cuccioli il ban Banana United:
E Isacco ha fatto conoscere quello dell’austriaco felice:
Giovanni, che ha anche realizzato le foto di quest’articolo per la specialità di fotografo, ci ha invece fatto correre e divertire col gioco della bomba:
Poi ci siano calmati un pò cantando Luce Rossa:
Alla fine della festa, dopo che i cuccioli hanno scoperto (con un gioco in cui ognuno di loro doveva scoppiare un palloncino col proprio nome che era appeso agli albero ed al cui interno c’era un foglietto col nome della propria sestiglia) le rispettive sestiglie, abbiamo consegnato loro i regali che avevamo preparato:
Adesso vi mostriamo i cuccioli delle nostre 4 sestiglie…
Insomma, è stata davvero una bellissima festa e siamo stati felicissimi di avere accolto le nostre nuove sorelline e i nostri nuovi fratellini.
E ora “è tempo di mettersi nuovamente in caccia”.
Il branco Colline di Seonee
Nel pomeriggio del 14 novembre scorso, al Bosco in Città, che come sapete è intitolato al nostro fondatore, Lord Robert Baden Powell, e alla moglie Lady Olave, il nostro gruppo ha dato formalmente inizio alle attività dell’anno scout 2020/2021 con la cerimonia dei passaggi.
In considerazione dell’emergenza sanitaria e dell’imminente passaggio in zona rossa, abbiamo scelto di vivere questo momento così importante solo col CDA, il Consiglio Capi, l’Alta Squadriglia, i nuovi capi squadriglia, le fiamme del Reparto, il Noviziato, il Clan e la Comunità Capi.
Dopo il saluto dei capi gruppo, la lettura da parte del nostro assistente, Don Luca, del brano evangelico sui talenti e una breve riflessione sull’importanza che ciascuno dei bambini e ragazzi che passavano continuasse a far fruttare i propri talenti e li offrisse alla nuova comunità che li stava per accogliere, hanno avuto inizio i passaggi dal reparto alla comunità R/S.
Dopo l’urlo di Reparto, gli E/G che passavano hanno salutato i capi, l’Alta, i nuovi capo squadriglia e le fiamme.
Quindi sono stati chiamati per nome, uno alla volta, dal noviziato/clan e si portati verso il passaggio alla marinara, al termine del quale si soni riunti al resto della comunità di noviziato/clan.
Quando tutti gli E/G hanno concluso il passaggio alla marinara, il noviziato/clan ha accolto i nuovi capi della Branca R/S (Lucia, Olimpia e Matteo ).
A quel punto hanno avuto inizio i passaggi dal Branco al Reparto e l’accoglienza dei nuovi capi della branca E/G.
Akela ha lanciato il grande urlo e, al termine, i VVLL hanno salutato il CDA dopo avere consegnato a ciascuno dei lupi un regalo.
Dal Reparto si sono spostate verso il CDA le fiamme per la lettura della legge.
Ad ogni articolo della legge il CDA, accompagnato dai nuovi capi E/G, ha fatto due passi in avanti. Finita la lettura della legge, il CDA ha, come è nostra tradizione, lanciato i berretti da lupetto all’indietro.
A questo punto, dalla zona del bosco occupata del Reparto sono partite due portantine, ciascuna trasportata da una coppia di esploratori e guide che, giunta nei pressi del CDA, ha chiamato, uno per volta, i lupetti e le lupette che dovevano salire sulla portantina.
Quindi i lupetti chiamati sono stati trasportati verso il Reparto ed accolti dall’Alta Squadriglia e dai nuovi capi squadriglia.
Quando tutto il CDA è stato accolto dal Reparto, è stato il turno dei nuovi capi E/G (Arianna, Gaia e Alvise; mancava Benedetta che per motivi di salute non ha potuto essere presente):
….uno dei quali è stato trasportato con un pò più di fatica!!!
Al loro arrivo è risuonato l’urlo di reparto:
Dopo il canto “Insieme”, Chiara C. e Cecilia, che non potranno continuare il loro servizio per ragioni personali e di studio, hanno salutato i ragazzi e i capi; anche i capi gruppo le hanno salutate e consegnato loro dei regali per ringraziarle dell’impegno e dell’entusiasmo con cui hanno svolto il loro servizio nel branco (Cecilia) e in clan (Chiara).
Al termine della cerimonia il Reparto ha svolto un’attività di orienteering in città, mentre il vecchio noviziato ed il clan sono stati impegnati nell’attività degli scogli (l’accoglienza del noviziato in clan) e il nuovo noviziato ha giocato e iniziato a programmare le attività del nuovo anno.
E’ stato davvero bello rivedersi in presenza coi ragazzi e vivere, seppure con una formula diversa e senza l’intero gruppo e le famiglie, questo momento di crescita e di cambiamento, così importante per chi passa, per le unità e per noi capi.
I Capi Gruppo, Chiara e Claudio
di Cosimo Tito Panconi e Giacomo Franceschi
Il campo di CDA è stato un periodo estivo emozionante per tutti e due.
Quest’anno si è svolto a Spianessa….
….. e il tema del Campo era Le follie dell’Imperatore, film che a Giacomo piace ma che Cosimo assolutamente detesta.
I nostri capi erano Bagheera, Kaa, Akela, Chil e Wontolla.
Abbiamo passeggiato per il campo tutto il giorno. Nei momenti di gioco libero noi, Cosimo e Giacomo, ci siamo divertiti a recitare parti di capolavori d’animazione come Il libro della giungla, Madagascar, Toy Story, Up, E.T., Ratatouille e Monsters & Co.
Alcuni di noi si sono divertiti a inventare dei soprannomi che cambiavano ogni giorno, come l’Isabella, che il primo giorno si chiamava Alfonsa, il secondo giorno si chiamava Alfonsina, il terzo giorno si chiamava Alfonsa E Basta, e il quarto giorno si chiamava Alfonsina Suicida.
Il primo giorno è stato molto lungo per tutti e due, perché era da molto tempo che non dormivamo fuori casa e un briciolino ci mancava la mamma. Durante la notte comunque Giacomo ha ronfato come un ghiro mentre Cosimo è stato sveglio quasi sempre.
La mattina del secondo giorno abbiamo giocato e i capi hanno cominciato a raccontare la storia.
Ci ricordiamo molto bene che Wontolla era travestito da Kutzko.
Il terzo giorno è stato molto più rilassante rispetto al primo. La notte è riuscito a dormire anche Cosimo. Il terzo giorno abbiamo fatto le stancanti Folliadi.
Il quarto giorno è stato felice e triste insieme: felice perché abbiamo rivisto i genitori, ma anche triste perché abbiamo lasciato il campo.
Le vacanze di branco, le ultime per noi, sono state un bellissimo momento della nostra estate e ce ne ricorderemo per tutta la vita.
Cosimo e Giacomo
Cari fratellini e sorelline,
quando, a partire da giugno, è stato possibile riprendere le nostre attività in presenza, ci siamo innanzitutto rivisti al Bosco in Città.
Era il 13 luglio ed è stato bellissimo reincontrarci!!!
Abbiamo giocato e fatto dei bellissimi bans.
Ciascuno di noi ha mostrato al resto del branco le prede che aveva cacciato durante la stagione della caccia e inserito nel BA metro (che è uno strumento con cui si misurano le buone azioni) tante biglie quante erano le palline di carta che, durante il lock down, avevamo messo nel barattolo di vetro che tenevamo in casa ogni volta che facevamo una buona azione:
Poi c’è stato qualcuno di noi che ha riportato le prove delle specialità che aveva chiesto ai Vecchi Lupi. Infine abbiamo ascoltato da Akela il racconto “La Tigre, la tigre”:
Poi ci siamo reincontrati il 9 agosto, alla base de La Spianessa, a Gavinana, per una bellissima caccia che concludeva il campo di CDA di cui vi racconteranno i nostri fratellini Cosimo e Giacomo in un altro articolo.
Abbiamo incontrato il giovane imperatore Kuzko, che era disperato perché una pozione della maga Yzma aveva messo i popoli andini (Incas, Maya, Atzezhi e Toltechi) gli uni contro gli altri.
Ogni sestiglia era uno di questi popoli ed ha costruito la propria città fortificata con rami, spago, frasche; ha poi realizzato 5 insegne con rami, cartoncini scotch e pennarelli e preparato le proprie armi da combattimento (sacchetti di carta crespa o di giornale pieni di farina).
Poi ogni popolo/sestiglia si è diviso in attaccanti e difensori. Gli attaccanti dovevano conquistare le insegne che erano poste fuori delle altre città fortificate senza essere colpiti dal lancio dei sacchetti di farina da parte dei difensori. Chi veniva colpito doveva tornare alla propria base e ripartire.
Poi, grazie all’antidoto alla pozione trovato da Pacha, i popoli/sestiglie hanno fatto un grande pranzo di riconciliazione per festeggiare la pace:
Dopo pranzo alcuni di noi hanno presentato le prove delle specialità:
Poi, ad un certo punto, è venuto di corsa da noi Kronk, che è questo strano personaggio col cappello giallo che vedete sotto:
Kronk ci ha comunicato che i conquistadores spagnoli (che erano 4 VVLL) erano sbarcati dalle loro caravelle ed armati fino ai denti volevano conquistare i nostri tesori ….
Per difenderci, ciascuno di noi ha costruito un fucile ad elastico e, dall’interno della propria città fortificata, abbiamo provato a colpire i conquistadores prima che arrivassero a prendere il nostro tesoro.
Alla fine Kronk ci ha salutato e ringraziato e ci ha invitato a smontare le nostre città ed a pulire il campo di battaglia.
Dopo la battaglia abbiamo partecipato alle Messa che è stata celebrata da P. Alessandro, il baloo della Zona…
Dopo la bellissima giornata trascorsa a La Spianessa, ci siamo rivisti a settembre per una caccia al Bosco in Città:
La caccia era tutta incentrata sul racconto dei cani rossi:
Il gioco che ci è piaciuto di più è quello dello scodato, di cui vi mostriamo una foto:
Infine ci siamo rivisti ad ottobre per rappresentare, con delle divertentissime scenette, le storie che avevamo scritto come sestiglie durante il lock down: i Vecchi Lupi ci avevano indicato il nome del protagonista della storia a la sua età e indicato due parole di cui la storia doveva parlare. Il capo sestiglia doveva scrivere il primo pezzo e poi mandarla ad una altro componente delle sestiglia fino a che la storia, con i contributi di tutti i sestiglieri, non giungeva al vice capo sestiglia che la doveva concludere.
Per fare le scenette ogni sestiglia ha potuto scegliere i costumi ed i travestimenti che i Vecchi Lupi custodiscono in tana: le scenette erano molto carine e ci siamo divertiti molto:
Insomma, come avrete capito, vederci, giocare e cacciare insieme è stato davvero bellissimo e speriamo di poterlo fare presto di nuovo, se il COVID ci darà un pò di tregua.
Adesso è ora di salutarvi e di darvi appuntamento al prossimo articolo che scriveremo per raccontarvi dell’accoglienza dei nuovi cuccioli e per presentarvi i nuovi vecchi lupi.
Buona Caccia a tutti quelli che rispettano la Legge della Giungla,
il Branco dei Lupi di Seonee
Care sorelline e fratellini,
dove ci eravamo lasciati? Ma si, certo! Eravamo ancora impegnati nelle nostre attività a distanza e non vi avevamo ancora parlato delle QUARANTIADI.
Vi starete chiedendo che cosa siano. Beh! La risposta è facilissima: sono state una bellissima gara articolata in più prove in cui le sestiglie si sono sfidate tra di loro.
In alcune dovevamo, in 5 minuti, trovare in casa il maggior numero di oggetti di un il cui nome conteneva determinate lettere:
Oppure dovevamo trovare, sempre in un tempo stabilito dai VVLL, il maggior numero possibile di vestiti ed accessori di un determinato colore:
Ancora abbiamo dovuto decifrare i segnali di pista
Oppure riconoscere il significato dei simboli topografici
O riconoscere dei rumori chi i Vecchi Lupi avevano registrato, oppure decifrare dei messaggi scritti in alfabeto morse
O ancora imparare a riconoscere le impronte degli animali del bosco:
Insomma ci siamo divertiti tantissimo, come potete vedere da queste foto:
Ed a giugno, quando ci siamo rivisti tutti insieme in una divertentissima riunione di branco su zoom, i Vecchi Lupi ci hanno comunicato i punteggi finali delle QUARANTIADI e ci hanno consegnato i diplomi finali che ora vi mostriamo.
I quarti classificato sono stati i …….
Terzi, invece, si sono piazzati i……
I secondi sono stati i………..
E i vincitori, come avrete capito, sono stati i………
Ma a prescindere da come ci siamo classificati, la cosa più importante è che ci siamo divertiti da matti!!!
Ora vi salutiamo perchè dobbiamo metterci a scrivere il prossimo articolo, nel quale vi racconteremo che cosa abbiam fatto dopo la metà di giugno, quando è stato possibile riprendere le nostre attività in presenza.
Buona caccia a tutti quelli che rispettano la Legge della Giungla,
I lupetti del Branco Colline di Seonee
22 febbraio…un giorno come altri per tutti ma non per lo scautismo. Il 22 febbraio di ogni anno tutti gli scout del mondo celebrano il Thinking Day, il giorno in cui si ricorda la nascita del fondatore del movimento scout Lord Robert Baden-Powell (per tutti semplicemente BP)…..
….e di sua moglie Lady Olave Baden-Powell
Anche a Pistoia due gruppi scout hanno deciso quest’anno di unirsi e celebrare insieme questa festa: il gruppo AGESCI Pistoia 1 e il gruppo CNGEI Pistoia 2.
È stata una bellissima giornata, quella di domenica 23 febbraio, celebrata in pieno stile scout e che ha visto coinvolti tutti i ragazzi dei due gruppi (circa 200 fra lupetti, lupette, esploratori, guide, rover, scolte e capi), chiamati a partecipare ad una grande caccia al tesoro per le strade della città organizzata insieme dai capi dei due gruppi, caccia che poi ha trovato il suo momento finale al Bosco in Città.
L’obiettivo del gioco era quello di ritrovare e ricomporre i pezzi in cui era stata divisa di questa lettera scritta da BP:
<<Questa è l’ascia della guerra, della inimicizia, della animosità che io ora seppellisco. Da tutti gli angoli del mondo siete venuti qui rispondendo al
richiamo della fraternità. Ora vi invio nuovamente alle vostre terre muniti
del segno della pace, della buona volontà e della comunità che lega tutti
gli uomini. Da ora in poi il simbolo della pace e della buona volontà è una
freccia dorata. Portatela con voi ovunque cosicché tutti possono rivedere questo messaggio di fraternità tra tutti gli uomini.
Devo ringraziarvi tutti per essere venuti qui al nostro felice incontro…ho
molte cose di un ringraziarvi.
Desidero che torniate a casa tenendo presente alla mente la nuova idea di avere tanti fratelli. Li avete incontrati ed ora li conoscete personalmente.
Spero che che abbiate goduto il vostro incontro e che portiate a casa una buona impressione dei ragazzi che avete incontrato. Certamente chiunque è buono a vedere i punti cattivi degli altri ma un buon scout cercherà negli altri quello che hanno di buono. Desidero che voi ricordiate i lati buoni degli altri e che dimentichiate quelli cattivi.
Allontanatevi da qui come ambasciatori di buona volontà e amicizia.
Ora posso solo dirvi “Arrivederci e buon viaggio”.
Fino ad ora i differenti gruppi hanno proceduto in modo totalmente estraneo gli uni agli altri senza alcuna intima conoscenza o amicizia reciproca.
Ciò che vogliamo nel mondo è pace, felicità e prosperità per tutti. E questo possiamo ottenerlo se tutti gli uomini divengono amici. Ciò comporta che ogni uomo apra il suo cuore senza egoismo all’amicizia degli altri.
Voi scout imparare questo nella legge che dice ”l’esploratore è amico di tutti è fratelli di ogni altro esploratore”.
Mettete in pratica questo concetto e fate in modo di vedere il punto di vista dell’altro. Lavorate in cooperazione anziché in competizione.
Così facendo non solo aprirete la strada a migliori rapporti e incoraggerete il sorgere di quel sentimento di buona volontaria gli uomini che è l’autentica base della pace nel mondo.
Dunque avanti ragazzi e buona fortuna!>>
Il tema scelto quest’anno dalla FIS (Federazione Italiana dello Scautismo) per il Thinking Day 2020 era “diversità, equità e inclusione”.
Con lo stile che caratterizza lo scautismo fra le strade del centro storico si sono svolti giochi e canti che hanno coinvolto tutti i ragazzi dagli 8 ai 21 anni.
Il tutto ha poi trovato la degna conclusione al Bosco in Città dove si è tenuta la cerimonia del ricordo e dove ogni ragazzo si è davvero sentito protagonista partecipando alla cd “raccolta del “penny”. Una raccolta di fondi alla quale ciascuno dei ragazzi e dei capi ha partecipato con quanto voleva e che ha portato a realizzare un fondo interamente devoluto alla regione AGESCI siciliana per contribuire alla ricostruzione delle sedi AGESCI siciliane colpite dalla mafia.
È stata una occasione di festa e di stretta collaborazione fra due gruppi scout diversi nella loro origine ma uguali per il loro modo di agire e
accomunati dallo stesso obiettivo: la crescita e l’educazione di buoni cittadini.
Luca Cimoroni
Cari fratellini e sorelline che state visitando la nostra pagina,
volevamo riprendere a raccontarvi delle nostre attività al tempo del coronavirus.
Non vi avevamo ancora detto, infatti, che durante le attività di quest’anno scout avevamo conosciuto, perchè ci erano venuti a trovare in tana, diversi personaggi del Vangelo (Elisabetta, Zaccaria, Giovanni Battista, Maria, Giuseppe, i Magi, Simeone, Anna, una donna della carovana che accompagnò Gesù al tempio per la sua presentazione).
Ciascuno di loro ci aveva raccontato la sua storia, ci aveva insegnato una preghiera, ci aveva fatto fare qualcosa.
In preparazione alla Pasqua, abbiamo avuto modo di conoscere altre tre figure, le cui storie sono raccontate nei brani del Vangelo che vengono letti nelle ultime tre domeniche di Quaresima.
Il primo è il cieco di Siloe; vi facciamo ora vedere il video in cui lui racconta la sua storia:
Il cieco, per farci capire quanto sia stato importante per lui riacquistare la vista, ci ha proposto di bendarci e di riconoscere, toccandoli soltanto, gli oggetti che i nostri genitori avevano messo sul tavolo davanti a noi.
Vi facciamo vedere le foto di alcuni nostri fratellini e sorelline alle prese con gli oggetti da riconoscere:
Il secondo personaggio che abbiamo conosciuto è la Samaritana:
La Samaritana ci ha proposto di prenderci cura di una piantina che avevamo in casa o nel nostro giardino, dandole tutti i giorni l’acqua che lei era andata a cercare al pozzo.
Vi facciamo ora vedere le foto delle nostre sorelline e dei nostri fratellini che hanno seguito l’invito della Samaritana:
Dai racconti del cieco e della Samaritana abbiamo capito che l’incontro con Gesù ha cambiato profondamente la loro vita: il cieco di Siloe ha trovato la luce che non aveva mai visto, la Samaritana ha scoperto l’acqua che disseta per sempre (che per quello che abbiamo capito è proprio Gesù).
Abbiamo poi conosciuto Marta, la sorella di Lazzaro.
Marta ci ha raccontato che Gesù, quando ha saputo che suo fratello era morto, si è addirittura messo a piangere e che, siccome gli voleva tanto bene, lo ha fatto addirittura risorgere.
Marta ci ha proposto di scrivere su un foglietto di carta le cose che non ci piacciono di noi e poi di appallottolarlo come fosse una pietra , la pietra del sepolcro di Lazzaro, e di gettarlo via.
Ecco alcuni di noi alle prese con la propria “pietra”:
Abbiamo quindi capito che chi diventa amico di Gesù, non solo trova la luce, non solo placa la sete di felicità, ma, addirittura, rinasce a vita nuova.
Insomma, questi incontri sono stati davvero preziosi e ci hanno aiutato a capire perchè la Pasqua è così importante per noi cristiani: Gesù, morendo sulla croce e risorgendo, ci ha insegnato che, amandoci gli uni gli altri, possiamo sconfiggere il male e perfino la morte.
Bene sorelline e fratellini, è giunto il momento di salutarci.
“Buona Caccia a tutti quelli che rispettano la Legge della Giungla”,
I lupetti del Branco Colline di Seonee del Pistoia 1
LE AVVENTURE DI MOWGLI IL RANOCCHIO (I RACCONTI DELLA GIUNGLA)
Cari fratellini e sorelline,
le avventure di Mowgli non si fermano: i Vecchi Lupi, nonostante il Covid, ci continuano a raccontare le storie del popolo della giungla.
A luce spenta e a lume di candela, dopo avere ascoltato il canto “Attorno alla rupe”, Bagheera e Akela ci hanno proposto altri due racconti, “Come venne la paura” e “Il fiore rosso”.
Nel primo Mowgli scopre che davvero tutta la giungla è sottomessa ad una stessa legge mentre nel secondo è disposto, insieme ai suoi amici, ad andare controcorrente pur di mantenersi fedele alle norme che considera importanti per una vita sana e giusta.
Dopo i racconti i Vecchi Lupi ci hanno proposto delle attività: in particolare, dopo il primo racconto, considerato anche lo stato di emergenza a causa del Coronavirus, abbiamo preparato un cartellone contenente tutte le regole che ci siamo dati per vivere in una comunità rispettando anche gli altri.
Ecco qua i cartelloni di Guido, Teresa, Simone, Elena, Giacomo, Benedetta, Clarissa, Alice, Matteo D., Leonardo ed io:
Dopo il secondo racconto abbiamo costruito una scatola dei ricordi; dentro ci abbiamo riposto il collare di Bagheera (sempre fatto da noi) e tanti piccoli biglietti quanti sono i nostri ricordi, le emozioni e le sensazioni di questo periodo.
Come vedete sono stati realizzati con materiali diversi e secondo la nostra fantasia:
Ecco le foto del collare e delle scatole dei ricordi di Simone, Giacomo, Elena, Clarissa, Benedetta, Teresa ed io:
…FOTO…
Alla prossima storia……Buona caccia e buona lettura !!!
Matteo Giovannetti